Il gatto è indubbiamente una delle creature più enigmatiche e affascinanti che abbiano mai calcato il suolo terrestre. Questo animale non è stato soltanto venerato in numerose culture per la sua straordinaria eleganza e la sua spiccata indipendenza, ma è anche considerato un simbolo di mistero e spiritualità profonda. In questo articolo approfondiremo il concetto di spiritualità associato al gatto, esaminando il suo ruolo all’interno di varie tradizioni spirituali e religiose, la sua connessione con il mondo soprannaturale e l’importante significato simbolico che gli viene attribuito nel contesto del nostro rapporto con il divino.
Il Gatto nelle Tradizioni Spirituali e Religiose
Il gatto ha avuto un posto di rilievo in molte culture antiche, in particolare nell’antico Egitto, dove era venerato come un essere sacro. La dea Bastet, rappresentata con la testa di gatto, era la divinità della casa, della fertilità e della protezione. Gli Egizi credevano che i gatti fossero dotati di poteri mistici, capaci di allontanare gli spiriti maligni e proteggere i defunti durante il loro viaggio nell’aldilà.
Anche in altre culture, come quelle celtiche e nordiche, i gatti erano considerati creature dotate di saggezza e poteri sovrannaturali. In Giappone, il Maneki Neko, la statua del gatto che saluta con la zampa alzata, è un portafortuna che richiama prosperità e protezione. Questo legame tra il gatto e il mondo spirituale è presente anche nella mitologia cinese, dove i gatti erano visti come guardiani tra il mondo dei vivi e quello degli spiriti.
Il Gatto e il Soprannaturale
La natura enigmatica del gatto ha alimentato la sua associazione con il soprannaturale. La capacità del gatto di muoversi silenziosamente, di vedere nell’oscurità e di esprimere un’indipendenza quasi sovrumana ha contribuito a far sì che venisse considerato un tramite tra il mondo terreno e quello spirituale.
Nel Medioevo europeo, i gatti, in particolare quelli neri, furono spesso associati alla stregoneria e al maligno. Questa credenza derivava dalla loro abitudine di apparire improvvisamente e di sembrare in grado di percepire presenze invisibili. Tuttavia, in molte tradizioni popolari, il gatto era anche visto come un protettore, capace di assorbire energie negative e di guidare gli spiriti perduti verso la luce.
Il Simbolismo del Gatto nella Spiritualità Moderna
Nella spiritualità contemporanea, il gatto continua a essere un potente simbolo di intuizione, indipendenza e connessione con il divino. Molti vedono il gatto come un animale totemico, che insegna l’importanza dell’autosufficienza e della scoperta interiore. La sua presenza è spesso associata a un richiamo a seguire il proprio istinto e a esplorare i misteri della vita con curiosità e rispetto.
In ambito esoterico, il gatto è visto come un custode di segreti e saggezza, capace di entrare in contatto con altre dimensioni. La sua naturale eleganza e il suo comportamento apparentemente distaccato invitano alla meditazione e alla riflessione, offrendo un modello di equilibrio tra il mondo materiale e quello spirituale.
Il Gatto come Guida Spirituale
Per molti, i gatti non sono solo animali domestici, ma veri e propri compagni spirituali. La loro presenza nella vita quotidiana può servire da guida, aiutando a rimanere centrati e a connettersi con il momento presente. I gatti, con il loro atteggiamento calmo e osservatore, ci insegnano l’importanza della pazienza, della tranquillità e della capacità di rimanere in sintonia con l’ambiente circostante.
Inoltre, la loro indipendenza può servire da esempio di come sia possibile vivere in armonia con se stessi senza dipendere dagli altri per la propria felicità. Questa lezione è particolarmente significativa in un mondo in cui le persone spesso si sentono sopraffatte dalle esigenze esterne e dalla frenesia della vita quotidiana.
Conclusione
Il gatto, attraverso i secoli e le culture, ha mantenuto un ruolo unico e affascinante nella spiritualità umana. Simbolo di mistero, saggezza e connessione con il divino, il gatto rappresenta un legame tra il mondo visibile e quello invisibile, tra il materiale e lo spirituale. La sua presenza continua a ispirare e guidare coloro che sono aperti a comprendere il linguaggio sottile e mistico della natura.
In un’epoca in cui la spiritualità è sempre più intesa come un percorso personale e individuale, il gatto rimane un compagno silenzioso, un maestro di vita che ci invita a esplorare i reami più profondi della nostra anima. Attraverso la loro grazia e la loro quieta presenza, i gatti ci ricordano che il vero potere spirituale risiede nella capacità di essere in pace con se stessi e con il mondo che ci circonda.
Si stima che fino al 50% dei gatti domestici soffra di un disturbo emotivo e, sebbene non sia chiaro quanti di questi siano legati specificamente all’ansia, è comunque inevitabile che l’ansia sia presente in una grande percentuale di casi.
I gatti sono infatti animali territoriali e hanno interazioni sociali complesse. I gatti ben socializzati possono formare legami con altri gatti con cui convivono, ma vivere con un altro gatto non è essenziale per il loro benessere emotivo. Infatti, l’introduzione o l’accesso incontrollato ad altri gatti (sia conviventi che del vicinato) può portare a interazioni negative. Allo stesso modo, i gatti possono essere ansiosi riguardo a interazioni indesiderate o spiacevoli con altri animali domestici, esseri umani o per l’esposizione a rumori o stimoli minacciosi (ad esempio aspirapolvere).
L’ansia può essere definita come l’anticipazione di un evento negativo che può essere reale o semplicemente percepito. È strettamente collegata alla paura, che viene vissuta quando un individuo si trova di fronte a una minaccia percepita. L’ansia, quindi, manca in realtà di un evento scatenante specifico.
Cosa causa l'ansia?1. La genetica
2. L'ambiente in cui i gattini vengono allevati tra le 2 e le 7 settimane di età ha un ruolo importante nel ridurre il potenziale sviluppo dell'ansia. Durante questo "periodo di socializzazione", i gattini imparano quali aspetti del loro ambiente siano normali e sicuri, quindi tutto ciò che sperimentano durante questo periodo viene poi accettato quando lo incontrano più tardi da adulti. Allo stesso modo, tutto ciò che non incontrano durante questo periodo è molto più probabile che produca una risposta di paura dopo le 7 settimane di età.Maggiore è la varietà di esperienze positive che hanno durante questo periodo, maggiore è la probabilità che affrontino nuove esperienze in futuro.
Anche le risposte umane al comportamento del gatto possono indurre ansia (apprendimento). L’uso di metodi avversivi (qualcosa che il gatto trova spiacevole) come spruzzi d’acqua o urla nel tentativo di ridurre il comportamento indesiderato farà sì che il gatto anticipi i risultati negativi e questa ansia diventerà generalizzata se la punizione è imprevedibile per il gatto. Anche i tentativi di approcciarsi o essere manipolato senza il suo consenso indurranno uno stato di ansia.
Prevedibilità e controllo
La prevedibilità e il controllo sull’ambiente riducono l’ansia. Al contrario, cambiamenti nella routine come un trasloco, la privazione dell’abitudine dell’accesso all’aperto, i cambiamenti nella relazione umana, visite veterinarie, viaggi, visitatori estranei o anche un improvviso cambiamento del cibo possono indurre ansia.
Non dimentichiamo che anche il dolore o la malattia aumenteranno l’ansia sia per l’anticipazione del dolore (ad esempio, un gatto che soffre di artrite può anticipare il dolore quando deve entrare nella lettiera, portando nel tempo alla minzione inappropriata) .
In realtà: minzione inappropriata, marcatura di urine, leccamento eccessivo o diminuito, vocalizzazioni eccessive, cambiamenti nell’alimentazione o nel sonno, graffiature aumentate, aggressività, nascondersi, ritiro sociale, riduzione dei comportamenti di gioco o agorafobia, sono tutti potenziali sintomi di ansia.
Metodi per ridurre l’ansia nel gatto
Il territorio centrale del gatto dovrebbe consentire e incoraggiare il gatto a nascondersi. Nascondersi non è una cosa negativa! E’ una strategia di adattamento per il gatto! Possono essere forniti nascondigli sia a livello del suolo che rialzati. I nascondigli alti consentono ai gatti di sorvegliare meglio l’ambiente alla ricerca di potenziali intrusi e altre minacce.
Un ambiente che garantisca un livello ragionevole di coerenza e prevedibilità su cui il gatto percepisce di avere il controllo ridurrà il rischio dello sviluppo di uno stato di ansia. Ogni volta che si pianifica un cambiamento in una risorsa (es. cibo, lettiera), posizionare la nuova risorsa adiacente alla risorsa esistente, questo consentirà al gatto di scegliere.
I gatti evitano di incontrare gatti sconosciuti, ove possibile, attenendosi a una sorta di condivisione temporale dei luoghi e delle risorse. Dove coabitano più gatti è necessario sempre fornire spazio sufficiente per consentire a ciascun gatto di mantenere una distanza sociale da 1 a 3 metri ed è importante fornire più luoghi di riposo e risorse per evitare la competizione.
Altri animali che coesistono nell’ambiente del gatto possono essere percepiti come predatori (ad es. Cani). Il gatto dovrebbe essere in grado di controllare e scegliere se avvicinarsi e per quanto tempo mantenere il contatto con qualsiasi specie di predatori, così come con gli esseri umani (sia familiari che non familiari).
Sbocchi adeguati per il comportamento di gioco sono essenziali per ridurre l’ansia e dovrebbe incorporare la naturale sequenza predatoria.
I gatti hanno una gerarchia sociale molto flessibile. Non hanno un gatto “alfa” che regna sovrano, ma la gerarchia del gatto è determinata dalla condivisione del tempo di diverse posizioni delle risorse nel loro ambiente durante il giorno. Proprio per questo i gatti sono più territoriali dei cani.
I gatti in libertà, ovvero quelli ferali (non socializzati con l’essere umano), lottano meno tra loro dei gatti di casa. Infatti, i gatti ferali, se minacciati da un conspecifico, tendono a scappare (avendo a disposizione un ambiente esterno) e non a lottare, ma i gatti indoor sono forzati a vivere condividendo risorse e delimitando il territorio e questo li porta più spesso a doversi confrontare anche fisicamente.
I gatti domestici non hanno sviluppato ancora una soluzione ai problemi territoriali tipici di un contesto domestico, dove lo spazio è limitato e deve essere condiviso da più gatti, molto spesso non familiari.
Nei gatti indoor, infatti, i problemi di rango e di territorio sono strettamente connessi.
Capiamo innanzitutto cosa intendiamo per rango.
Nei guppi felini domestici c’è una gerarchia fluida che viene definita relativa, i ranghi sociali dipendono da particolari situazioni o luoghi/postazioni.
Quindi troviamo una relazione gerarchica, ma questa ha a che fare con il territorio!
Questo perché i gatti non hanno gerarchie dominanti, ma sono una specie prevalentemente solitaria. Questo concetto di società felina è cambiato ed è ormai noto che i gatti possono vivere in grandi gruppi dinamici con una struttura sociale libera fintanto che ci sarà un abbondante approvvigionamento alimentare.
Più nello specifico, nel caso dei felini domestici, questa gerarchia è chiamata gerarchia spazio-temporale e si riferisce al gatto più alto in rango in quel momento e in quel posto (situazione) perché occupa quello spazio in quel preciso momento della giornata. La gerarchia è quindi totalmente diversa da ciò che spesso abbiamo in mente. E’ una gerarchia fluida e flessibile che cambia in continuazione durante la giornata. Non esiste quindi un gatto Alfa e definire un gatto dominante non è propriamente corretto, andrebbe piuttosto definito come altamente territoriale.
Un gatto quindi può essere il più alto in rango la mattina quando, ad esempio, occupa la postazione più alta del tiragraffi, ma nel pomeriggio lo stesso gatto potrebbe lasciare il posto ad un altro che in quel momento diventa il più alto in rango.
Ecco perché i gatti che vanno d’accordo o meglio, che formano un gruppo sociale (N.B. non è detto che un gruppo di gatti sia sociale soltanto perché li facciamo convivere insieme, devono riconoscersi e accettarsi come membri di quel gruppo) condividono le risorse principali anche nello stesso luogo/momento della giornata.
Un gatto più territoriale spende più tempo in una stanza particolare per conto proprio e probabilmente l’unico momento/luogo in cui vedrai condividere uno spazio nello stesso momento con altri gatti è sul letto! Il letto infatti è considerato una zona sicura.
Territoriale per essenza, sociale per esperienza
Il gatto è un cacciatore solitario ed è in grado di vivere senza cercare alcuna relazione sociale. Allo stesso tempo però, sono stati osservati preferenze specifiche per un individuo tra gli altri con comportamenti di “complicità” e legami profondi.
I gatti sono animali territoriali.
La territorialità del gatto non implica che i gatti difendano l’intera area. Al contrario, in alcune parti ben definite delle loro aree, i gatti possono cercare contatti con i conspecifici o meno.
Il potere dell’equilibrio – o dello squilibrio – dell’ambiente è ciò che ci permette di dire che i gatti sono principalmente animali territoriali. Nuovi mobili, traslochi, sono i classici punti di partenza dei disturbi del comportamento nei gatti (ma non nei cani!). Ma se il territorio è gestito correttamente, il gatto resiste molto bene alle modifiche.
In equilibrio in un territorio corretto, i gatti possono esibire altre abilità sociali come rapporti affettuosi con i conspecifici.
La socialità, invece, non è così facile da descrivere a causa della grande varietà individuale. Anche stando alla storia e alla genetica di un gatto, è difficile prevedere in anteprima l’esito di un incontro.
Il conflitto in ambiente domestico diventa comunque più probabile in presenza di due gatti di uguale comportamento assertivo.
Non dimentichiamo inoltre che è la maturaità sociale, che avviene dai 2 ai 4 anni di vita, che farà emergere il tratto territoriale del gatto. In questo periodo infatti l’istinto territoriale emerge in modo drastico portando il gatto a comportarsi con tipici comportamenti di protezione con la necessità di sicuro il suo territorio, diventando “possessivo” o meglio “competitivo” sulle sue risorse.
Un problema molto comune nelle famiglie con più gatti è infatti la scarsità di posizioni delle risorse. Ciò porta ad un aumento del comportamento territoriale e competitivo con conseguente aggressività da gatto a gatto. Ad esempio, potrebbero esserci 50 giocattoli per gatti, ma si trovano tutti nel soggiorno in un cestino. I gatti devono quindi trovare un accordo per la condivisione del tempo in quella singola posizione del giocattolo. Spesso questo (non essendo un’abilità ben sviluppata nel gatto) si rivela troppo difficile, consentendo a comportamenti aggressivi o prepotenti di emergere. Lo stesso scenario stressante può verificarsi se i gatti hanno solo una posizione d’acqua, di cibo o di eliminazione. Questa unica posizione della risorsa impedisce la strutturazione della gerarchia sociale felina.
Più posizioni hai in tutta la casa per le risorse importanti dei tuoi gatti, più facile sarà strutturare la loro gerarchia sociale che come abbiamo visto è in realtà molto flessibile.
Tutti sono concordi nel dire che il fenomeno del saper tornare indietro anche a una lunga distanza, si spiega con il senso dell’orientamento che è innato negli animali e presente anche nell’uomo, ma le opinioni differiscono sul meccanismo utilizzato per orientarsi. Alcuni studi negli anni ’70 hanno rivelato che anche nell’uomo è presente un innato senso della direzione e che questo viene ostacolato dalla presenza di potenti fonti magnetiche e quindi si arrivò alla conclusione che gli animali come gli uomini utilizzano una sorta di bussola naturale per l’orientamento.
Gli uccelli sono le specie più conosciute per la loro capacità di navigare su lunghe distanze e gli strumenti che usano a questo scopo sono stati oggetto di studio per molti anni. Gli scienziati hanno scoperto che gli uccelli migratori, come le oche, usano segnali visivi come rocce e paesaggi, nonché l’orientamento del sole, della luna e delle stelle per trovare la loro strada. Il salmone usa gli spunti olfattivi per tornare nelle acque di casa a migliaia di km di distanza.
Gli animali migratori percorrono lunghe distanze sia per riprodursi che per sfuggire al clima rigido e devono trovare la strada precisa su oceani, deserti, foreste e montagne. Oltre agli uccelli anche pesci, rettili e molti invertebrati come crostacei, anfipodi, formiche, api e vespe possiedono straordinarie capacità di attraversare oceani, deserti e montagne per raggiungere la loro destinazione.
Le tartarughe marine, ad esempio, migrano per migliaia di chilometri nell’oceano prima di fare ritorno per nidificare in quel preciso luogo dove sono nate, fanno affidamento sul campo magnetico terrestre e sembra che appena nate, memorizzino lo specifico campo magnetico della loro spiaggia natale.
Che cos’è l’Homing?
Questo fenomeno si chiama Homing. Alcuni gatti smarriti sono in grado di ritrovare la strada di casa usando questo istinto.
L’homing è la capacità di un animale di orientarsi verso una posizione originale attraverso aree sconosciute. Questo può essere un territorio di origine o un luogo di riproduzione.
Questo abilità nel gatto è poco compresa, ma potrebbe essere dovuta a una sensibilità al campo geomagnetico della terra.
Anche il gatto ha questa capacità?
Anche per quanto riguarda il gatto alcuni scienziati pensano che il fenomeno dell’homing sia legato ad una loro sensitività al campo magnetico della terra. Si presume che i gatti assegnino alla propria abitazione il punto di riferimento e che si orientino sempre in base a quello.
La letteratura purtroppo è piuttosto scarsa nel settore felino: uno degli esperimenti più dettagliati di Francis Herrick, che pubblicò le sue scoperte in Homing Powers of the Cat nel 1922. Il metodo di Herrick era semplice, sebbene crudele e molto discutibile. Allontanò più volte e a diverse distanze, senza possibilità di vedere la strada, una mamma gatta che tutte le volte (tranne l’ultima – non è più tornata) era capace di ritrovare la via di casa per allattare i cuccioli.
Il comportamento felino è indubbiamente spesso misterioso, incompreso e a volte persino miracoloso. Una delle caratteristiche più intriganti dei gatti è la loro capacità di trovare la strada di casa attraverso vaste distanze. Questa capacità innata di ricerca è stata ben studiata in molte altre specie animali, tra cui uccelli, api e pesci. Ma come facciano i gatti smarriti o trasferiti a ritrovare la strada di casa, la momento rimane un mistero.
L’ipotesi dei campi magnetici
La Terra è coperta da campi magnetici: forze invisibili che si respingono o si attraggono a seconda che siano caricate positivamente o negativamente. I campi magnetici hanno origine nel profondo del nucleo del pianeta e si irradiano verso la superficie, dove sono influenzati dalle maree e da altre forze magnetiche provenienti dallo spazio. Ogni posizione sul pianeta ha una sua firma magnetica unica basata sulla forza del campo in quel dato punto nel tempo e nello spazio.
In una certa posizione, il campo magnetico punta direttamente verso il basso in una linea verticale; questo punto è il Polo magnetico nord verso il quale puntano sempre le bussole. L’attrazione del magnetismo sul polo è così grande che attira sempre il punto magnetico dell’ago. Molti animali sono in grado di trovare il nord magnetico.
Ma è solo una questione di campo magnetico?
Gli animali sviluppano un legame molto profondo non solo per un determinato luogo (di solito la casa o il territorio in cui vivono) ma anche nei confronti di un umano e a volte il richiamo di questa relazione li rende capaci di ritrovare la via di casa da luoghi molto lontani.
Ci sono due tipologie di casi di homing nel gatto:
1. Il gatto parte da un luogo sconosciuto e torna al luogo abituale (ad esempio quando viene rubato o ceduto a un’altra famiglia o viene perso o si trasferisce con il padrone in un’altra abitazione);
2. Il padrone si trasferisce senza portare il gatto quindi parte per un luogo al gatto sconosciuto lasciandolo nel luogo noto.
Come si orientano i gatti
Come gli uccelli, usano tutti i mezzi in loro facoltà come:
Creazione di mappe mentali
Sorveglianza / osservazione del territorio
Senso dell’olfatto
Udito – suoni di elementi presenti
Campi magnetici
La posizione del sole ( questa non è ancora accertata)
Le prime 4 capacità sicuramente sono utili al gatto che deve tornare a casa da un luogo che aveva già visitato o comunque non lontano dal suo territorio, ma sembra improbabile che questo possa aiutarlo in caso di grandi distanze e soprattutto da luoghi sconosciuti. Se i gatti, come gli uccelli, usano il sole e / o i campi magnetici per orientarsi, sicuramente la spiegazione è più ragionevole.
Che distanza può percorrere un gatto?
Finché la distanza è modesta e il gatto si trova in un’area familiare, può tranquillamente tornare indietro senza problemi.
E’ un fatto scientificamente accertato che i gatti hanno una straordinaria capacità di memorizzare mappe mentali, è una questione di sopravvivenza in natura.
I gatti sono ben noti per essere animali territoriali. Alcuni esempi di comportamenti territoriali li abbiamo quando il gatto strofinando il mento o i lati del corpo sulle nostre gambe, per esempio, o sugli oggetti in casa. Questi sono tutti modi di segnare il suo territorio attraverso i feromoni. I gatti lo fanno anche all’esterno per contrassegnare le loro case, strade e aree generali che considerano “loro” come un modo per inviare un messaggio agli altri gatti di attenzione prima di entrare.
Molto probabilmente, ai gatti cui viene offerta la flessibilità di esplorare all’aperto acquisiscono una comprensione più rapida dei territori circostanti .
I gatti sono dotati di sensi potenti. Occhi e orecchie non sono gli unici organi attraverso i quali un gatto vive il mondo. Il mantello e le zampe del tuo gatto sono responsabili della raccolta di informazioni dall’ambiente e della rapida trasmissione al cervello per l’elaborazione.
Vale per tutti i gatti?
Forse non tutti i gatti hanno lo stesso livello di sensibilità, il che potrebbe spiegare le differenze nella loro capacità di homing. Il fatto che i gatti usino o meno questa abilità è probabilmente influenzato dall’esperienza: un gatto semi-selvatico eserciterà questa abilità su base regolare, mentre un gatto indoor che si perde all’esterno potrebbe non essere in grado di farlo. Infine, la motivazione probabilmente influenza anche la volontà di un gatto di tornare a “casa”.
Alcuni studi hanno scoperto, infatti, che quasi tutti i gatti che presentavano comportamenti di homing erano gatti abituati all’aperto o vivevano rigorosamente all’aperto. Solo il 7% dei gatti è stato descritto come solo indoor e alcuni di questi potrebbero aver avuto precedenti esperienze all’aperto.
Sempre in base a questo studio i gatti soggetti avevano viaggiato attraverso i seguenti tipi di aree: urbana (città), suburbana, rurale (paese), su un’autostrada a 2 corsie, su un’autostrada a 4 corsie o attraverso un torrente o fiume. Il 45% (45%) avrebbe attraversato un’autostrada a 2 corsie mentre il 22% ha attraversato un’autostrada a 4 corsie. Il 38% avrebbe attraversato un torrente o un fiume.
Funziona sempre?
Purtroppo no, sembra però che ciò sia dovuto a incidenti, ostacoli e altri fattori di confusione, piuttosto che a un fallimento della capacità di geolocalizzazione del gatto. Anche la salute e lo stato emotivo del gatto sembrano svolgere un ruolo importante. Un animale ferito, preso dal panico o gravemente malnutrito potrebbe non essere fisicamente in grado di compiere il viaggio oppure potrebbe confondersi lungo il percorso.
Quali sono le situazioni a rischio?
Ti trasferisci in una nuova casa e il gatto torna alla casa precedente.
Stai viaggiando con il tuo gatto e scappa e torna a casa.
Il tuo gatto viaggia accidentalmente in un veicolo (ad esempio, entra nel camion di un imprenditore o in un furgone in movimento), esce in una posizione diversa e poi torna a casa.
Qualcuno prende intenzionalmente il tuo gatto e lo scarica da qualche parte e torna a casa.
Adotti un nuovo gatto e torna alla sua casa precedente.
Cosa fare se il gatto non è rientrato a casa
Quando un animale è estremamente spaventato, il suo istinto è quello di nascondersi e non emettere suoni. Anche se nelle vicinanze, i gatti indoor che si sono persi o i gatti malati / feriti spesso non miagolano quando i loro proprietari escono per chiamarli. Questo è un meccanismo istintivo di autodifesa e il gatto farà tutto il possibile per rimanere nascosto.
In questo stato di estrema paura, TUTTO è percepito come una minaccia – e tutti i sensi sono compromessi: la vista, l’olfatto (cibo) e il suono della voce del proprietario.
È completamente istintivo e automatico. Il gatto non sta scegliendo di evitarti e se non risponde quando lo chiami non significa che non ti ami. Si trova in una modalità difensiva per sopravvivere, ogni cosa deve essere trattata come una potenziale minaccia, incluso te.
Questi gatti sono alla disperata ricerca di un posto che percepiscono sicuro. Di solito si nascondono durante il giorno e sgattaiolano fuori di notte , quindi tornano rapidamente al loro nascondiglio.
È come se il mio gatto fosse scomparso nel nulla!.
E’ la frase più comune in questi casi. I gatti non possono semplicemente sparire, ma è un loro istinto quello di rimanere nascosti.
Solo perché non vedi il tuo gatto NON significa che il tuo gatto non sia lì
Può darsi che il gatto sia in grado di ritrovare la strada, ma tornare dall’attuale “luogo sicuro” (ovunque si trovi) a “casa” significa esporsi e non lo fa.
Quindi non presumere che se il gatto non è stato individuato o sentito miagolare, non deve essere lì.
Attenzione: il seguente articolo fornisce indicazioni su come pulire adeguatamente l’area sporcata. Questo è il primo passo fondamentale per poi procedere con la risoluzione del problema che sta alla base di questo comportamento. Le indicazioni fornite non sono la soluzione al problema!
Perché un gatto elimina fuori dalla cassettina?
Se il tuo gatto non sta usando la lettiera, è probabile che stia cercando di dirti qualcosa.
GESTIONE DELLE CASSETTINE. Posizione, grandezza, tipo, sabbia, numero di cassette.
PROBLEMI MEDICI. La prima cosa che devi fare è escludere un problema medico. I problemi medici legati alla minzione inappropriata possono includere infezioni del tratto urinario, malattie renali, diabete, ipertiroidismo.
ETA’. Un gatto anziano può rinunciare all’uso della lettiera a causa dell’artrite. Con l’avanzare dell’età i gatti possono soffrire di artrite, il che rende più difficile per loro entrare nella cassettina, oppure la lettiera si trova in un posto che richiede al gatto di fare un’ardua attività fisica per raggiungerla, ad esempio salire le scale.
PROBLEMI DI COMPORTAMENTO. Una volta che hai escluso qualsiasi malattia con il tuo veterinario, determina se esiste una ragione comportamentale. Rivolgiti, in questo caso, ad un professionista qualificato in comportamento del gatto.
Identificare il motivo del comportamento inappropriato del tuo gatto e lavorare il più possibile per prevenire il ripetersi del comportamento, è importantissimo anche un intervento precoce, quindi non aspettare troppo tempo prima di chiedere aiuto.
MARCATURE. I gatti spruzzano l’urina in verticale con un odore specifico che prende il significato di marcatura territoriale. La maggior parte dei mammiferi ha un senso olfattivo altamente sviluppato e gli odori e i feromoni urinari sono importanti molecole per la comunicazione chimica utilizzate nella riproduzione, nella territorialità e nel riconoscimento di un conspecifico. I gatti maschi spesso spruzzano l’urina su oggetti verticali, anche all’interno di casa, come le pareti, al fine di contrassegnare il loro territorio . Nelle urine di gatto viene escreto un amminoacido contenente zolfo, acido noto come felinina (oltre che la cauxina escreta come un importante componente urinario e che regola la produzione di felinina). Questa escrezione di felinina è regolata dal testosterone e i gatti maschi espellono una grande quantità di felinina rispetto ai maschi castrati e alle femmine mature. Se il gatto non è sterilizzato consiglio di sterilizzarlo, se invece lo è già, è necessario valutare il problema a livello comportamentale.
I gatti possono spruzzare anche per problemi di stress, ansia o frustrazione, o per alcune condizioni come diete restrittive, tempo di gioco insufficiente o controversie territoriali con altri gatti. E’ importante identificare e rimuovere gli stimoli che lo portano a dare questa risposta. Consulta un professionista!
Composizione dell’urina del gatto
Per natura, i gatti non bevono grandi quantità di acqua. Questo rende le loro urine più concentrate. Al momento della minzione, il fluido è acido e mentre l’urina si asciuga, l’acido urico forma dei cristalli e diventa alcalino. Questo conferisce all’urina del gatto la caratteristica maleodorante.
Poiché i gatti hanno un senso dell’olfatto più forte rispetto agli umani, possono rilevare anche il più debole odore di urina, quindi molto spesso quello che a noi sembra pulito e senza odori, per il gatto è invece l’esatto contrario.
L’urina del gatto è una combinazione di ammoniaca, urea, urocromo, diversi batteri, ormoni, azoto e acido urico. L’urea è ciò che rende la pipì del gatto appiccicosa. L’urocromo la rende gialla e provoca le macchie. È l’acido urico che causa i cristalli nelle urine dei gatti e questo è il vero problema, perché sono i cristalli e i sali che emanano quell’inconfondibile odore. Una volta formati, questi cristalli sono impermeabili e questo permette al gatto in natura di marcare e garantire che questo odore persista nel tempo anche sotto la pioggia.
L’odore specifico proviene inoltre dalla degradazione di uno specifico amminoacido, di cui abbiamo già parlato, la felinina. Questo particolare amminoacido, si degrada dopo l’escrezione e crea un odore persistente anche dopo aver ripulito l’area sporcata e può accentuarsi quando l’aria è più umida.
La dieta ha inoltre una forte influenza sull’odore dell’urina. I gatti domestici possono soffrire di una serie di malattie del tratto urinario in cui la dieta è implicata come un importante fattore causale. Un esempio di questo è l’urolitiasi, una condizione comune in cui si formano uroliti (cristalli) di vario tipo nel tratto urinario.
È stato dimostrato che il potenziale di formazione di cristalli di struvite è ridotto se il pH delle urine è <6,6. Il pH indica l’equilibrio acido-basico dell’organismo, che nel gatto normalmente varia da 5.5 a 7.5.e, come in tutti i carnivori, deve essere più acido rispetto a quello dell’uomo.
Il pH dell’urina varia con la dieta e l’equilibrio acido-basico. Quando i gatti vengono nutriti con diete commerciali, è possibile ridurre il pH delle urine mediante l’aggiunta di agenti acidificanti alla dieta per prevenire la formazione di struvite.
Quindi, la composizione e le caratteristiche dell’urina sono direttamente correlate alla dieta del gatto.
In uno studio condotto sui gatti selvatici si è scoperto che il pH delle urine dei gatti selvatici era significativamente diverso tra i sessi, con le femmine che mostravano in media un pH inferiore (5,97) rispetto a quello dei maschi (6,37). La composizione delle urine di gatti selvatici era simile a quella riportata in altri studi su gatti domestici nutriti con diete formulate.
METODI DI ELIMINAZIONE dell’odore
Aceto
L’aceto può essere un ottimo sostituto economico per pulire l’urina del gatto. L’aceto è una forma debole di acido che si ricava attraverso la fermentazione di zuccheri o amidi.
Il processo è suddiviso in tre fasi. Il primo stadio, noto come fermentazione alcolica, in cui gli zuccheri negli ingredienti come cereali, frutta e verdura vengono scomposti dal lievito. Successivamente un batterio delicato, chiamato Acetobacter, viene aggiunto alla miscela per convertire l’alcool in acido acetico, che è la base principale dell’aceto. Infine, l’acido acetico risultante riceve una varietà di vitamine e minerali per migliorare ulteriormente il sapore.
Quando l’acido viene applicato agli acidi nel grasso, lo scompone rapidamente.
Quando l’aceto viene versato sulla zona contaminata, entro 5-10 minuti, quella macchia che contiene acido urico verrà scomposta ed essenzialmente eliminerà l’odore dell’urina. L’aceto bianco distillato inoltre ha la capacità di uccidere il 99% dei batteri superficiali, l’80% dei germi e l’82% delle muffe.
L’aceto di mele, possiede circa la stessa acidità dell’aceto bianco e quindi lo stesso potere detergente. L’aceto di mele è fatto fermentando il sidro di mele.
Bicarbonato di sodio
Il bicarbonato di sodio è un potente neutralizzante degli odori.
È atossico e completamente sicuro da usare con animali domestici e bambini. Mentre l’aceto è un liquido a base acida con un sapore aspro, il bicarbonato di sodio è una base alcalina con un sapore salato.
Il bicarbonato di sodio può essere efficace quanto l’aceto, ma affronta lo sporco in un modo completamente diverso. Invece di usare le proprietà acide per abbattere gli acidi nella sporcizia, il bicarbonato di sodio usa le sue proprietà alcaline (che significa avere un pH maggiore di 7) per neutralizzare gli acidi nello sporco.
Mentre l’aceto è principalmente buono per rimuovere la contaminazione microbica, il bicarbonato di sodio è migliore per attaccare oggetti più stratificati.
Attenzione però: non mescolare aceto e bicarbonato.
Anche se mescolare bicarbonato di sodio e aceto è completamente innocuo, finiscono per indebolirsi a vicenda durante il processo. Poiché l’aceto è un acido e il bicarbonato di sodio è una base alcalina, subiscono una reazione acido-base.
Un normale sapone
Quello che fa il sapone è formare un ponte che collega lo sporco all’acqua, in modo che il primo possa essere raccolto e rimosso dal pavimento. Il sapone è in realtà composto da acidi grassi (derivati da oli o grassi) e una base (simile al sale), il che significa che ha sia gli attributi di essere respinto dall’acqua (idrofobo) sia di essere assorbito in acqua (idrofilo). Ciò consente alle particelle indesiderate di aderire a una superficie bagnata e di essere separate dal pavimento. Quindi essenzialmente il sapone non elimina l’urina, ma semplicemente consente di trasferirla da un posto all’altro.
Esistono anche saponi antibatterici , sui quali, peraltro, è in corso una controversia sul loro utilizzo per quanto riguarda l’antibiotico resistenza. Questi saponi sono formulati per essere in grado di uccidere i batteri che si trovano nelle urine, ma non ne distruggono la chimica. L’acido urico molto probabilmente rimane ancora per molto tempo dopo aver insaponato il pavimento.
PARTE PRATICA
È importante assorbire e rimuovere quanta più urina possibile e al più presto possibile per evitare che l’odore si intensifichi e il gatto sia stimolato a tornare su quel punto.
SE SI TRATTA DI URINA FRESCA
Asciugare immediatamente l’urina. Se si trova su un tappeto, un materasso o un mobile, asciugare delicatamente la macchia invece di sfregare o premere forte, poiché ciò può far penetrare più profondamente nel tessuto o nel cuscino.
Se la pipì è su un pavimento duro, puoi semplicemente strofinarla o asciugarla.
→ Preparare una soluzione di acqua fredda e aceto. Dopo aver asciugato l’urina, mescolare 2 tazze (500 ml) di acqua fredda e 1 cucchiaio (15 ml) di aceto insieme in una piccola ciotola. L’aceto aiuterà a scomporre l’acido urico che contribuisce all’odore delle urine.
→ Provare a testare il detergente in un punto poco visibile prima di usarlo sulla macchia.
→ Immergere un panno in microfibra o spugna nella soluzione e tamponare delicatamente l’area. Fare attenzione a non premere troppo forte, in modo da non forzare l’urina e il detergente in profondità nel tessuto.
→ Se si riesce ancora a vedere o annusare l’urina, ripassare di nuovo la macchia.
→ Asciugare l’area con un panno in microfibra. Dopo aver risciacquato quanto più possibile della soluzione, prendere un panno o un asciugamano in microfibra pulito e tamponare delicatamente l’area per assorbire l’umidità residua.
SE SI TRATTA DI URINA VECCHIA
Mescolare 3 cucchiai di bicarbonato di sodio e acqua e versare la soluzione in un flacone spray.
→ Spruzzare il composto sulla macchia e lascialo riposare per un’ora. Se l’odore persiste spruzzare di nuovo l’area e attendere un’altra ora.
→ Risciacquare tamponando l’area con un panno umido.
→ Asciugare la zona con un asciugamano pulito in microfibra.
Come eliminare l’odore di urina di gatto da lenzuola e vestiti
Se la biancheria da letto e gli indumenti sono lavabili in lavatrice, sciacquare prima il punto sporcato con acqua fredda, quindi inserirli nella lavatrice con detersivo e una tazza di bicarbonato di sodio o un quarto di tazza di aceto bianco o di mele. Asciugare sempre la biancheria all’aria, poiché il calore dell’asciugatrice potrebbe bloccare l’odore prima che scompaia completamente. Potrebbe essere necessario risciacquare una o più volte.
Se la macchia è rimasta sul tessuto per molto tempo, potrebbe essere necessario fare un lavoro extra per eliminarla. Provare a posizionare il tessuto in un lavandino o in una vasca riempita con acqua fredda e 1 tazza di aceto e lasciarlo in ammollo durante la notte. Al mattino, lavare in lavatrice.
Risciacquare tamponando l’area con un panno umido e asciugare la zona con un asciugamano pulito in microfibra.
Togliere l’urina dal tappeto
Il tappeto è generalmente la superficie più difficile da cui rimuovere gli odori. Più a lungo l’urina si satura nel tappeto, più penetrerà in più strati e sarà più difficile da rimuovere. Per essere efficace, la soluzione deve raggiungere qualsiasi parte del tappeto che l’urina potrebbe aver toccato. Uno dei più grandi errori che le persone fanno spesso è concentrarsi solo sugli strati superiori del tappeto.
Assorbi la maggior quantità possibile di liquido asciugando con un vecchio asciugamano.
Diluire l’aceto bianco con parti uguali di acqua e saturare la macchia con questa soluzione. Dopo 30 minuti, rimuovere quanto più liquido possibile. Potrebbero essere necessari diversi trattamenti. Il forte odore di aceto si dissiperà una volta asciutto.
Dopo il trattamento con aceto si può cospargere il bicarbonato di sodio secco sulla macchia e cospargerlo bene con uno spazzolino da denti. Una volta che è asciutto, aspirare il residuo con un aspirapolvere.
Se il legno su mobili, pareti, battiscopa o pavimento sono scoloriti, temo che la vernice è stata corrosa dall’acido presente nelle urine.
Come eliminare l’odore di urina di gatto da cuscini e materassi
Cuscini e materassi possono essere puliti in modo simile ai tappeti. Immergere la parte interessata del cuscino in acqua. Asciugare il più possibile l’urina del gatto con un asciugamano, quindi immergere il cuscino in acqua e aceto. Lasciare riposare per 15 minuti, quindi rimuovere il liquido in eccesso prima di asciugare con un asciugamano. Se possibile, lasciare il cuscino il più a lungo possibile mentre si asciuga. Una volta asciutto bagnarlo e cospargere del bicarbonato. Una volta che il bicarbonato sarà completamente asciutto aspirare con l’aspirapolvere.
I materassi richiedono lo stesso processo del cuscino. Dopo aver applicato il bicarbonato di sodio, lascia riposare e asciuga.
Cuscini e materassi spessi possono richiedere diverse applicazioni per rimuovere completamente l’urina del gatto.
METODI DA EVITARE
La Candeggina
Certamente, la candeggina è un killer germe estremamente efficace ed è stato dimostrato che uccide i microrganismi più pesanti. Il processo di produzione della candeggina contenente cloro rilascia nell’aria diossina cancerogena e mercurio, dannosi per il cervello e certamente non sicuri da respirare.
PULIZIA A VAPORE
Dovresti evitare l’uso di pulitori a vapore per pulire l’urina. Il calore fisserà in modo permanente l’odore e la macchia legando la proteina a qualsiasi fibra prodotta dall’uomo.
PREVENIRE E’ MEGLIO CHE CURARE
La prevenzione è sempre il metodo migliore per non avere problemi!
La posizione della lettiera. Ad esempio, se un gatto viene facilmente sorpreso da rumori forti, la lettiera non dovrebbe essere mai posizionata in luoghi come la lavanderia o vicino a un apparecchio rumoroso. Deve essere facilmente accessibile durante tutto il giorno e tutta la notte.
L’uso della cassettina può diventare spiacevole a causa dell’odore perché la lettiera non viene pulita regolarmente.
L’ultima volta che ha urinato nella lettiera è successo qualcosa di negativo al gatto, quindi non si avvicina più a quel punto.
Aggiungere lettiere extra. Se in casa c’è più di un gatto, è necessario avere più di una lettiera per consentire ai gatti di avere più aree disponibili.
Utilizzare una sabbietta che il gatto preferisce.
Se hai bisogno di un consulto specifico per il tuo caso contattami!
Per sopravvivere le piante devono continuamente produrre sostanze chimiche, sia per attirare gli impollinatori che le aiutano a riprodursi, sia per utilizzarle come repellenti per le potenziali minacce di erbivori o parassiti.
Che cos’è la Catnip?
Con il termine Nepeta si indica un genere di pianta, della stessa famiglia della menta, a cui appartengono moltissime specie (più di 250) , diffusa soprattutto nelle zone temperate dell’Europa, presente in quasi tutte le regioni d’Italia.
La specie cataria si contraddistingue per il fusto eretto e ramoso che può superare il metro d’altezza ed è stata a lungo associata ai gatti per il suo effetto particolare.
Cataria è un termine di origine latina “catus” che significa “gatto”.
Gli Effetti della Catnip
E’ stato determinato che la risposta o meno di un gatto alla Nepeta Catariaè dovuta alla presenza o meno di un determinato gene. Si ritiene infatti che la reazione alla catnip sia causata da una caratteristica ereditaria correlata a un gene autosomico dominante e l’effetto non è solo esibito nei gatti domestici, ma è anche esibito da altri membri della famiglia dei felidi, come leoni, tigri, puma e la lince. La reazione è dovuta alla chimica della pianta.
Circa il 30% dei gatti, quindi, non reagisce alla catnip e solo i gatti che hanno raggiunto la maturazione sessuale (dopo i sei mesi di età) risponderanno a livello comportamentale.
Gattini molto giovani e gatti anziani potrebbero non mostrare alcun effetto e potrebbero persino evitarla.
Se il tuo gatto non risponde, quindi, potresti essere interessato a sapere che potrebbe invece reagire alla valeriana (Valeriana officinalis) che non contiene proprio lo stesso principio attivo, ma ne contiene altri che sono molto simili.
Gli oli aromatici annusati dal gatto vengono, quindi, a contatto con i recettori olfattivi. Questi recettori sono collegati al cervello e influenzano il suo comportamento.
Il “bulbo olfattivo”, è infatti una regione nella parte anteriore del cervello responsabile dell’elaborazione degli odori. Questa regione invia delle segnalazioni alle altre regioni del cervello, tra cui l’amigdala, responsabile delle risposte emotive agli stimoli e l’ipotalamo, responsabile delle risposte comportamentali agli stimoli.
Ciò si traduce nella risposta osservata nei gatti – una risposta che è in realtà è simile alla loro risposta ai feromoni sessuali naturali.
L’amigdala integra il flusso di informazioni dalle cellule del bulbo olfattivo alle aree che regolano le risposte comportamentali. L’ipotalamo regola le risposte neuroendocrine attraverso la ghiandola pituitaria, creando una “risposta sessuale”. Cioè, il gatto reagisce essenzialmente a un feromone di gatto artificiale.
I gatti a questo punto, annusano, si strofinano, leccano e masticano l’erba, che rilascia più olio volatile – il nepetalattone – che modifica l’umore. I segni possono variare tra i gatti, ma spesso la catnip induce uno stato di euforia oppure di calma.
L’effetto dura dai 5-15 minuti per poi svanire e non è ripetibile per almeno 1-2 ore.
PRINCIPIO ATTIVO
Catnip contiene un composto organico chiamato nepetalactone, un terpenoide, più precisamente un monoterpene, che è simile nella struttura all’actinidina a quello presente anche nella valeriana. Entrambi questi componenti sono considerati attrattivi per i gatti. Il nepetalactone e i suoi isomeri costituiscono il 70-99% dell’olio essenziale che può essere ottenuto dalla pianta.
La pianta produce nepetalattone nelle foglie e nei fiori e l’obiettivo sono gli insetti, sui quali è stato dimostrato che ha un forte effetto repellente.
Questa semplice, piccola molecola però fa parte di una catena insolita di eventi, mai vista prima dai chimici.
Il nepetalattone infatti fa parte di una grande famiglia di monoterpeni ciclici chiamati iridoidi, che vengono sintetizzati in modo leggermente diverso dagli altri. Viene ciclizzato in un processo in due fasi.
Di solito nelle piante, ad esempio la menta piperita, i terpeni sono formati da un singolo enzima. I terpeni di catnip invece si formano in un processo in due fasi; un enzima attiva un composto precursore che viene quindi afferrato da un secondo enzima per produrre la sostanza.
Insomma, una pianta misteriosa, così come lo è il gatto 🙂
COMPORTAMENTI CORRELATI
Alcuni gatti appaiono in estasi e possono sbavare o rotolare sul pavimento.
Alcuni gatti diventano iperattivi con eccessiva vocalizzazione, inseguimento e comportamenti di caccia.
Altri possono mostrare segni di aggressività.
Il contatto del gatto con la nepeta risulta in una successione di comportamenti in quattro fasi:
il gatto annusa la pianta (per l’olfatto umano le foglie hanno un odore affine a quello della menta)
2. il gatto lecca le foglie e a volte le mastica
3. spesso si interrompe per fissare il cielo con uno sguardo assente, poi agita velocemente la testa da un lato all’altro
4. si strofina contro la pianta con il mento e le guance. Quindi ruota tutta la testa strofinando l’intero corpo contro la pianta.
Ma è sicura?
La catnip è in realtà molto sicura e non crea dipendenza.
Non bisogna esagerare però, se ne mangiano molta, possono vomitare e avere un pò di diarrea, che si risolverà comunque in breve tempo.
Dal momento che possono essere un pò disorientati dagli effetti, non è possibile escludere un infortunio quindi meglio fare attenzione all’ambiente in cui si trova quando viene somministrata.
Inoltre, non deve essere somministrato a gatti in gravidanza.
Alcune RACCOMANDAZIONI
FAMIGLIA MULTIGATTO: Ci sono alcuni gatti che diventano aggressivi quando vengono esposti alla catnip. In una famiglia multigatto, è meglio testare prima la risposta di un gatto offrendo l’erba a ciascuno individualmente in modo da poter valutare le reazioni. Alcuni gatti diventano sovrastimolati e aggressivi quando vengono a contatto con questa pianta e questo può diventare particolarmente problematico nelle case multi-gatto in cui le relazioni non sono buone. Se la convivenza non è buona e se si è di fronte ad una nuova introduzione non pensate di utilizzarla per farli giocare assieme o farli incontrare in modo “controllato” ed euforico perché potreste peggiorare notevolmente la situazione.
Alcuni gatti possono diventare davvero disinibiti e giocare un pò più duramente, a volte mordendo e graffiando eccessivamente.
Bisogna evitare di usare catnip con gatti aggressivi perche può provocare aggressioni nelle circostanze sbagliate.
QUALITA’: Al momento dell’acquisto del catnip, cerca un prodotto organico con più foglie e fiori poiché questi sono più potenti di una catnip di grado inferiore, contenente più steli. Al momento dell’acquisto di catino essiccata, guarda la confezione e cerca di trovare marchi che affermino di usare solo foglie e fiori.
CONSERVAZIONE: È possibile conservare la busta o il contenitore di catnip nel frigorifero o nel congelatore per prolungarne la durata. Nel tempo la catnip e il suo olio volatile perdono infatti la loro potenza.
ASSUEFAZIONE: Se i gatti sono esposti alla catnip frequentemente, potrebbero non rispondere più. Raccomando di non somministrarla più di una volta ogni due o tre settimane per prevenire l’assuefazione.
L’esposizione costante alla catnip per brevi periodi di tempo può rendere il gatto immune ai suoi effetti.
UTILIZZI UTILI
La pianta ha anche un effetto calmante, generalmente se ingerita, che è molto utile come strumento per affrontare i comportamenti legati allo stress. Catnip può attirare i gatti, il che in alcuni casi può essere un prezioso alleato nella modifica del comportamento.
VIAGGI NEL TRASPORTINO
Se il gatto non ama viaggiare si può usare catnip per aiutarlo ad accettare il trasportino. Non solo la catnip potrebbe indurli a entrare nel trasportino, ma il profumo una volta entrati, potrebbe addirittura calmarli. In ogni caso si sarà verificata un’associazione positiva tra l’oggetto e effetto dell’erba.
COMBATTERE LA NOIA
Catnip può essere strofinato su oggetti su cui si desidera attirare il gatto. Ciò include giocattoli vecchi o nuovi, cucce per gatti, tiragraffi, lettiere ecc…
GRAFFIATURE
Il gatto non utilizza il tiragraffi? Dopo averlo posizionato correttamente, strofina il tiragraffi con catnip per renderlo più attraente. Il gatto sarà attratto e comincerà ad utilizzarlo. E’ necessario comunque che l’oggetto sia robusto e sufficientemente alto perché il gatto possa farsi le unghie in modo appagante.
LUOGHI NUOVI DI RIPOSO
Cospargi un pò di erba sul cuscino del gattino per renderlo più attraente.
GIOCHI
Puoi anche fornire l’arricchimento per un gatto indoor creando dei giocattoli con catnip. Cospargi un po ‘di erba secca in un vecchio calzino, quindi annoda la parte superiore. Oppure inseriscila in un sacchetto di carta e schiaccialo a palla. È arricchente e divertente – aiuta a evitare che i gatti si annoino.
Catnip stimola i gatti obesi e sedentari a muoversi, fare attività e quindi bruciare un pò di calorie. I vecchi giocattoli che sono ormai ignorati dal gatto possono diventare di nuovo interessanti dopo essere stati strofinati con l’erba.
Il mio consiglio è di acquistare i giocattoli preferiti e cospargerli o inserire la catnip essiccata, non lasciandoli sempre disponibili, ma proponendoli in diversi momenti.
Incoraggia l’attività durante stati emotivi negativi:
Catnip può aiutare i gatti che vivono un pò di depressione concentrandoli sulle attività e incoraggiandoli a interagire con il loro ambiente.
Incoraggia i gatti timidi
I gatti timorosi e timidi possono agire più coraggiosamente e diventare un po ‘più disposti a socializzare con le persone. Se hai un gatto timido o pauroso, offri un pò di catnip in modo che abbia la possibilità di perdere gradualmente alcune delle sue inibizioni.
Se stai riscontrando problemi per attirare il tuo gatto nel gioco assieme, prova a far partire una sessione di gioco con un pò di catnip.
I gatti reagiscono in modo rapido quando il loro senso di sicurezza è minacciato. Alcuni diventano aggressivi, altri si nascondono ed evitano il contatto e alcuni si ammalano. Il conflitto è infatti spesso la ragione più comune per cui si verificano alcuni problemi di salute nelle famiglie multi gatto.
Cosa ha bisogno un ambiente per far percepire sicurezza al gatto?
Cibo: orari dei pasti prevedibili e ciotole individuali per ogni gatto. Acqua: acqua fresca in più punti della casa Toilette – Una lettiera comoda, pulita e privata per ciascun gatto. Luogo sicuro in cui dormire: cucce morbide e odori e suoni familiari garantiscono sicurezza al gatto. Ad alcuni gatti piace anche avere posti morbidi e accoglienti dove nascondersi. Territorio familiare: lo sfregamento del muso e le graffiature permettono al gatto di segnare il territorio con il suo odore personale.
Qualunque sia il tipo di competizione, sarà più forte ad alta densità di popolazione. Più gatti ci sono, più fortemente competeranno per le risorse disponibili. Le risorse includono cibo, acqua, partner, un nascondiglio o un rifugio, ecc… Per definizione, una risorsa è qualcosa che può essere utilizzata.
I segni
Vediamo quali sono i segni di conflitto che potremmo notare.
IL GATTO ASSERTIVO
IL GATTO MINACCIATO
Non si allontana mai dagli altri gatti
Trascorre molto tempo a nascondersi o lontano dal gruppo
Fissa gli altri gatti
Evita il contatto visivo con altri gatti
Nega l’accesso ad altri gatti alle risorse
Lascia le risorse prima ad altri gatti
Strofina guance, testa, mento e coda su persone, porte e mobili all’altezza del gatto.
Può strofinarsi molto a causa dell’insicurezza o molto poco per paura
Quando incontra il gatto vittima
Quando incontra il gatto assertivo
Abbassa la testa e il collo mentre solleva i quarti posteriori e insegue l’altro gatto.
Si accovaccia, può fuggire
Vocalizza
Non vocalizza
Marca con l’urina
Marca con l’urina
Può sviluppare problemi medici come cistiti
I segni di conflitto tra i gatti possono essere aperti o silenti.
I segni di conflitto aperto sono facili da riconoscere; i gatti possono inseguirsi a vicenda, soffiare e rizzare il pelo.
I segni di un conflitto silenzioso possono essere così sottili da essere facilmente confusi o non rilevati. Il gatto che crea il conflitto potrebbe dover solo avvicinarsi o fissare un altro gatto perché lasci una risorsa come cibo o una lettiera.
Vari tipi di conflitti
Se il gatto minacciato tenta di utilizzare la risorsa in un secondo momento, la sola presenza del gatto più fiducioso potrebbe essere sufficiente a farlo fuggire. I gatti minacciati spesso trascorrono sempre più tempo lontano dalla famiglia, in aree della casa che altri non usano, o trascorrono del tempo con i proprietari solo quando il gatto più sicuro è altrove.
offensivo: In un conflitto offensivo, il gatto più sicuro si avvicina agli altri gatti e controlla l’interazione.
difensivo: In situazioni di conflitto difensivo, un gatto cerca di aumentare la distanza tra se stesso e qualcosa che percepisce come una minaccia.
ri-diretto: In un conflitto re-diretto, il gatto minacciato potrebbe non difendersi dal gatto più sicuro, ma diventare minaccioso per un gatto meno minaccioso.
Le cause
La causa più comune di conflitto tra gatti in casa è la competizione per le risorse. I gatti possono entrare in conflitto aperto o silente su spazio, cibo, acqua, lettiere, tiragraffi, aree soleggiate, luoghi sicuri dove il gatto può guardare il suo ambiente o anche l’attenzione dell’umano. Magari non c’è alcuna minaccia apparente di accesso a queste risorse, ma può bastare anche solo la percezione del gatto sul controllo che ha sull’ambiente.
Conflitti aperti o silenti
Ci sono due probabilità più frequenti per cui si verifica un conflitto aperto:
→ quando un nuovo gatto viene introdotto in casa. Per questo motivo è sempre necessario seguire correttamente tutte le fasi di un’introduzione ideale.
→ quando i gatti che si conoscono anche da cuccioli raggiungono la maturità sociale. I gatti possono diventare socialmente maturi in qualsiasi momento tra i 2 e i 4 anni e iniziare a prendere un po ‘di controllo sui gruppi sociali e sulle loro attività. Le percezioni del gatto sui bisogni di risorse possono espandersi con la maturità sociale.
Il gatto assertivo, inoltre, può essere identificato dal suo comportamento di marcatura. Questi gatti sfregano le guance, la testa, il mento e la coda su persone, porte e mobili all’altezza del gatto molto spesso.
Anche per quanto riguarda il gatto vittima, sfortunatamente, il conflitto silenzioso può portare a problemi di minzione inappropriata, di marcatura e di cistite.
Come possiamo intervenire nell’immediato
Fornire risorse separate
Sterilizzare tutti i gatti presenti
I gatti coinvolti nel conflitto potranno magari non diventare mai “migliori amici”, ma di solito possono vivere insieme più pacificamente senza sviluppare malattie correlate a questo disagio.
E’ necessario interpellare un professionista formato in comportamento del gatto in modo tale da seguire un programma corretto e dettagliato per la risoluzione del problema.
Ci sono molti motivi per cui un gatto ha paura quando viene portato dal veterinario e in realtà, questo stato emotivo comincia a manifestarsi già in casa, se il trasportino viene esibito solo in queste occasioni e il tutto viene peggiorato dal modo in cui l’umano cerca di inserirlo nel trasportino e dal suo approccio forzato.
In questo modo, non solo la paura aumenta durante la visita veterinaria, ma contribuisce a sviluppare una vera e propria ansia, in occasione di visite future, a causa del ricordo di quello stato emotivo, associato a quel luogo e a quella situazione.
Il gatto possiede delle strategie evolutive per affrontare le situazioni nuove e adattarsi ad esse, superando lo stress iniziale, che sono nascondersi e mantenere il senso del controllo. Se non gli viene data la possibilità di mettere in atto queste strategie, lo stato emotivo rimarrà alto e la paura si perpetuerà. L’ansia quindi spingerà il gatto ad anticipare quello stesso stato emotivo preparando il gatto a difendersi. Ecco che il gatto starà già comunicando un apparente comportamento aggressivo, soffiando, magolando e a volte attaccando.
E’ importantissimo quindi che ogni proprietario impari a riconoscere gli stati emotivi del proprio gatto proprio per evitare e prevenite ansia e paura.
La paura è una risposta emozionale ad uno stressor, mentre l’ansa è definita come l’anticipazione emotiva ad un evento avverso che può essere reale o percepito.
Nel momento in cui il gatto si trova di fronte ad una situazione che viene percepita come minacciosa, risponderà manifestando dei comportamenti che sono associati alla risposta “lotta o fuga”. Queste risposte sono state classificate in 4 categorie:
inibizione (Freezing – Il gatto si accovaccia e si sdraia per evitare l’attenzione)
pacificazione (sottomissione attiva)
evitamento (Ritiro dalla minaccia)
repulsione (aggressività difensiva)
A differenza dei cani, raramente i gatti scelgono dei comportamenti di pacificazione che consentono loro di diminuire la tensione in situazioni di conflitto.
La minaccia/conflitto, innesca un flusso di attività nel sistema nervoso autonomo del gatto, la parte del sistema nervoso che controlla le funzioni involontarie del corpo come la frequenza cardiaca, la circolazione del sangue e la respirazione. I cambiamenti biologici che si verificano preparano l’animale a combattere o sfuggire. Ad esempio, le pupille si dilatano per ricevere quante più informazioni visive possibili e i muscoli nei follicoli piliferi si contraggono, facendo sì che il mantello del gatto rimanga eretto (piloerezione) e faccia sembrare l’animale più grande e più intimidatorio. Il gatto può diventare estremamente vigile e comportarsi in modo aggressivo verso qualsiasi cosa (o chiunque) che si avvicini troppo.
Questa risposta può essere un salvavita per i gatti che vivono allo stato selvatico, ma per il gatto domestico indoor no, perchè quando un gatto non riesce a riconoscere la fonte della sua paura (per esempio, rumori forti casuali) o non può evitare una fonte ricorrente di paura (un gatto residente che lo bullizza), la sua paura può portare ad ansia e l’ansia può diventare cronica (ricorrente o continua). Semplicemente perché un gatto indoor non può né fuggire né affrontare la fonte della sua ansia e non può facilmente alleviare il suo stress.
Il gatto, come abbiamo specificato, manca di segnali pacificatori sufficienti e spesso sceglierà di rispondere con l’evitamento e l’inibizione. Quando questo due risposte non hanno successo o non sono disponibili, sceglierà di attaccare.
Ecco come abitare il gatto al trasportino e rendere questo momento meno stressante evitando uno stato di ansia:
Passo 1: Il gatto incontra il trasportino Posiziona il trasportino in un’area della casa frequentata dal gatto e lascialo aperto in modo che possa controllarlo annusandolo e prendendo confidenza. Passo 2: Associa il cibo Inizia posizionando la ciotola del cibo vicino al trasportino. Se è ancora troppo guardingo per fare uno spuntino vicino al trasportino, spostalo il più lontano possibile per farlo mangiare. Una volta che il tuo gatto mangia regolarmente dalla ciotola, inizia a spostare la ciotola sempre più vicino ogni giorno, fino a quando non sarà accanto al trasportino. Passo 3: Il momento decisivo Quando il tuo gatto mangia tranquillamente accanto al trasportino, è pronto per il passo successivo. Metti la ciotola del cibo direttamente all’interno, all’entrata del trasportino, in modo che debba infilare solo la testa all’interno. Attenzione: non chiudere mai la portella quando il gatto è all’interno. Passo 4: Personalizza il trasportino Posiziona occasionalmente giocattoli e premi in cibo nel trasportino in modo che il gatto incuriosito li trovi. Potresti provare ad inserire anche un pò di Catnip. Passo 5: sposta il cibo totalmente all’interno Quando il tuo gatto mangia comodamente con la testa all’interno del trasportino per diversi giorni, sei pronto a spostare la ciotola più all’interno, pochi cm ogni giorno fino a quando non entra completamente nel trasportino per mangiare. Passo 6: guarda e aspetta La parola d’ordine è pazienza. Non affrettare queste fasi! Potrebbero essere necessarie diverse settimane o mesi, a seconda del gatto. Passo 7: Chiudi la portella Una volta che il gatto è a suo agio nel trasportino, puoi iniziare a chiudere la portella per pochi secondi alla volta con il gatto dentro. Tieni chiusa la portella solo per il tempo in cui tollera la porta chiusa e aumenta gradualmente.
Quando riesci a tenere la porta chiusa per un lungo periodo di tempo, sei pronto per cominciare a fare pratica con alcuni giri in macchina. Ricorda, molti gatti associano solo il loro trasportino con il viaggio dal veterinario. Quindi il tuo obiettivo è quello di cambiare le associazioni del tuo gatto con il trasportino e i viaggi in auto, con cose divertenti e cibi speciali.
Per trasformare il trasportino in un luogo sicuro, rendilo caldo e accogliente. Colloca alcuni tuoi capi di abbigliamento, asciugamani o coperte morbide all’interno e e posiziona il trasportino in un luogo accogliente e facilmente accessibile. Posizionando strategicamente il trasportino nei punti di riposo preferiti del tuo gatto, lo trasformi da un oggetto minaccioso in un rifugio accogliente, assicurando un’esperienza più confortevole!
La pelle d’oca è una transitoria erezione dei peli dell’epidermide che si manifesta per la contrazione riflessa, dei muscoli erettori del pelo che si contraggono, in seguito a stimolazione nervosa.
La pelle d’oca è un meccanismo non solo anatomico (il fenomeno si può verificare in risposta al freddo ad esempio – rizza i peli creando un “cappotto” più spesso che offre più protezione. I peli eretti forniscono un ulteriore isolamento poiché intrappolano il calore in modo più efficace rispetto a un mantello al suo stato normale) , ma che si manifesta anche in presenza di emozioni intense perché il sistema nervoso e la cute sono strettamente collegati. Questo meccanismo viene scatenato dalla risposta cosidetta “fight or flight” (“lotta e fuga”), che si attiva in condizioni di pericolo e che ha lo scopo di preparare l’organismo a sostenere uno sforzo improvviso e violento e viene avviato nello specifico dal sistema nervoso simpatico, che è responsabile di questa risposta. Prove mediche suggeriscono, infatti, che l’adrenalina precipita inizialmente e fa reagire il sistema nervoso simpatico ed è proprio questa una componente importante nella risposta di lotta o fuga negli umani e nei gatti. Di fronte ad uno stress intenso o una paura improvvisa, si rileva un aumento della frequenza cardiaca, la visione si focalizza e i riflessi migliorano e quando la scarica di adrenalina e di altri ormoni mettono il corpo in uno stato ipersensibile, e quindi una persona come anche il gatto può utilizzare questa forza per combattere il pericolo oppure optare di fuggire.
Il meccanismo è, dunque, lo stesso della piloerezione nel gatto. La piloerezione nel gatto si manifesta visibilmente a livello comunicativo nel comportamento e nella postura difensiva.
In questa classica posa, infatti, il gatto inarca la schiena e mostra una piloerezione per farsi sembrare più grande di fronte ad un potenziale pericolo e quindi allo scopo di allontanarlo. In realtà, il gatto ha solamente paura e sta comunicando che non desidera essere avvicinato. Il gatto potrebbe anche ringhiare, sibilare, sputare, soffiare e mostrare i denti e chiaramente, se il suo messaggio non viene recepito o rispettato potrebbe anche aggredire.
I gatti possono manifestare questo riflesso anche quando giocano. Difatti, è possibile distinguere un gatto che sta giocando e non aggredendo, perché non ringhierà, sibilando, sputando o mostrando i denti.
Insieme ad altre risposte di lotta o fuga, la pelle d’oca è dunque una parte importante della sopravvivenza di un gatto.
Il sistema di controllo del sistema nervoso prepara il corpo all’azione e consente agli animali di affrontare fattori di stress acuti o a breve termine utilizzando una risposta comportamentale o interna. Le condizioni di stress diventano problematiche quando un animale non è in grado di controllare la situazione o di sfuggire allo stress.
Avendo la possibilità di scelta il gatto sceglie di FUGGIRE. Se non ha la possibilità di fuggire (ad esempio in una gabbia o in angolo) sceglierà tra IMMOBILIZZARSI o COMBATTERE.
In quali stati emotivi si manifesta, quindi, nel gatto?
Paura
Aggressione
Eccitazione
Insicurezza
Aggressività difensiva
Sarebbe opportuno riflettere su ciò che potrebbe innescare questa risposta. C’è un animale o una persona sconosciuta vicino? Il gatto è arrabbiato? La temperatura è troppo fredda? Se è possibile determinare il fattore, potremo aiutare il gatto a calmarsi più velocemente e a rilassarsi. Indubbiamente allo stesso tempo rispettiamo ciò che ci sta comunicando e non forziamolo ad alcuna interazione, ma lasciamolo tranquillo di ritrovare il suo stato di omeostasi, aiutandolo con l’allontanamento dell’oggetto/soggetto stimolo.
CASO DI STUDIO RICERCA SUL RIFERIMENTO SOCIALE UMANO Febbraio 2019
Viene riportato in questo lavoro un singolo caso oggetto di questo mio studio personale. Pertanto non si vogliono in alcun modo sostenere in modo assoluto le ipotesi qui di seguito avanzate. Lo studio completo su questo argomento coinvolge più casi ed è al momento ancora in fase di ricerca.
NOME DEL GATTO: GRIS
ETA’: 10 MESI
SVILUPPO COMPORTAMENTALE: regolare sviluppo comportamentale, distacco a 4 mesi da madre e cucciolata, ambiente di sviluppo esterno/interno (stimolazione adeguata ed equilibrata), regolare contatto umano con adulti e bambini.
STATO FISICO: Sterilizzato. Al check up veterinario risulta sano.
AMBIENTE DI VITA ATTUALE: gattile, solo interno, stanza condivisa con altri 4 gatti della stessa età. Nessun rilevamento di comportamenti anomali.
TEST DELLA PERSONALITA’: Socievole, ben manipolabile, molto tollerante al contatto anche in zone del corpo particolari come pancia, coda. Visite veterinarie eseguibili senza alcun problema. Cure farmacologiche per bocca eseguibili senza alcun problema.
STRESS SCORE TEST: leggermente teso
Nella stanza erano presenti la sottoscritta, due adulti e due bambini di circa 2-4 anni, di cui il più piccolo stava in braccio al padre. Dopo circa 10 minuti in cui si conversava ad una distanza dal gatto di circa 2 mt, la famiglia si sposta verso l’angolo della stanza, di fronte ad un tiragraffi verticale su cui sostavano tutti i 5 gatti.
Gris è posizionato sul ripiano medio, all’interno di una cuccia di stoffa. La posizione e comunicazione corporea suggerisce che è leggermente teso, in osservazione.
Molti articoli/libri/corsi si preoccupano di spiegare l’interpretazione corretta della comunicazione felina, ma ben pochi (forse nessuno!) si preoccupa di spiegare l’importanza di un’accurata comunicazione umana verso il gatto. Possiamo essere degli esperti nell’interpretazione della comunicazione del gatto, ma essere dei pessimi comunicatori con il gatto!
A mio avviso quando umano e gatto non si conoscono è necessario:
☛ Abbassarsi – il gatto può essere intimidito dalla nostra altezza ☛ Parlare eventualmente (ma è preferibile il silenzio) delicatamente con voce calma. ☛ Lasciare che il gatto si avvicini per primo – il gatto deve sentirsi abbastanza a suo agio da permetterci di toccarlo. ☛ Muoversi lentamente attorno al gatto: i movimenti veloci possono intimidire il gatto ☛ Stendere la mano e lasciare che il gatto annusi il nostro odore – questo forma un rapporto di fiducia ☛ Non continuare ad avvicinarsi al gatto se non sembra interessato ☛ Non chiudere in un angolo il gatto – può sentirsi intrappolato ☛ Non guardare direttamente negli occhi il gatto: il gatto potrebbe trovarlo offensivo e intimidatorio
Dopo circa altri 10 minuti la signora si avvicina porgendo la mano, ma Gris scende immediatamente dal tiragraffi posizionandosi nella parte inferiore. La reazione è un pò anomala perché tendenzialmente questo gatto accetta volentieri il contatto umano. E’ probabile che la postura degli umani estranei sia stata intesa come una possibile minaccia (in piedi e un umano in piedi + la bambina in braccio), posizionati proprio frontalmente al gatto.
Dopo poco, Gris percorre la stanza sul perimetro e mi raggiunge. Io sto in mezzo alla stanza, ad una distanza dal tiragraffi di circa 2mt in piedi. Solitamente i gatti intimiditi possono percorrere lo spazio seguendo il perimetro. Comincia a strofinarsi sulle mie gambe e cerca con insistenza un contatto visivo. Mi abbasso.
Il gatto mi conosce. Questo è un elemento importante. Nonostante stessi anch’io in piedi, il gatto si è avvicinato perché non mi considera un estranea.
Il comportamento, però, sul quale mi voglio soffermare è lo strofinamento e il contatto visivo.
Lo sfregamento risulta eccessivo e continuo, alternato alla ricerca del contatto visivo.
Il sistema sociale dei gatti domestici comprende tutti gli animali che condividono il loro spazio domestico. Questi possono essere percepiti come minacce (cani, umani), concorrenti per le risorse (altri gatti) o prede (piccoli uccelli, pesci e “animali domestici”).
I gatti tra loro utilizzano il comportamento di mantenimento della distanza per evitare conflitti diretti, l’importanza dell’interazione sociale in questa specie è chiara dalla presenza di comportamenti di diminuzione delle distanze e di affiliazione. Quando il gatto viene avvicinato da individui di una specie che non teme, ci sono due tipologie di distanze che diventano importanti. Gli individui ben accettati sono ammessi ad un approccio intimo, incluso il contatto fisico, e quindi possono entrare nella distanza personale del gatto. Altre conoscenze non saranno attaccate, ma non saranno ammesse entro la distanza personale. Questo spazio è chiamato la distanza sociale.
Nelle colonie di gatti selvatici, i felini si confermano a vicenda come membri della loro colonia, strofinandosi tra di loro. Questa è una forma di comunicazione e accettazione. Quando i gatti trasferiscono questo comportamento sull’uomo, mescolano i loro odori con quelli umani.
Il sistema sociale dei gatti domestici comprende tutti gli animali che condividono il loro spazio domestico. Questi possono essere percepiti come minacce (cani, umani), concorrenti per le risorse (altri gatti) o prede (piccoli uccelli, pesci e “animali domestici”).
I gatti tra loro utilizzano il comportamento di mantenimento della distanza per evitare conflitti diretti, l’importanza dell’interazione sociale in questa specie è chiara dalla presenza di comportamenti di diminuzione delle distanze e di affiliazione.
Quando il gatto viene avvicinato da individui di una specie che non teme, ci sono due tipologie di distanze che diventano importanti. Gli individui ben accettati sono ammessi ad un approccio intimo, incluso il contatto fisico, e quindi possono entrare nella distanza personale del gatto. Altre conoscenze non saranno attaccate, ma non saranno ammesse entro la distanza personale. Questo spazio è chiamato la distanza sociale.
continuo, alternato alla ricerca del contatto visivo.
Non solo il comportamento di sfregamento della testa lascia segnali chimici (feromoni) che identificano gli incontri amichevoli, ma pone anche il gatto in posizione vulnerabile, quindi, non è solo un modo per esprimere cordialità, ma anche fiducia. Le ghiandole coinvolte, presenti in questa zona del corpo, infatti, producono sostanze chiamate feromoni di familiarizzazione che trasformano oggetti/soggetti marcati in oggetti/soggetti familiari.
Durante questo rituale si verifica quindi un importante scambio di odori che serve a creare un odore comune e familiare tra tutti gli individui che condividono quel territorio. Lo sfregamento non è una dimostrazione di affetto nel senso umano della parola, ma è comunque un comportamento che i gatti esibiscono solo con individui che fanno parte del loro mondo e che danno loro un senso di sicurezza.
I gatti acquisiscono sicurezza dall’odore del gruppo
E’ probabile quindi che Gris, in questo momento di tensione e di incertezza, abbia avuto la necessità di cercare un punto di sicurezza, un umano quindi conosciuto, sul quale ha deposto il suo odore mescolandolo con quell’umano per acquisire sicurezza.
Il comportamento è stato molto deciso, eccessivo e continuo, tipico di un soggetto ansioso.
Non solo, ma durante l’esibizione di questo comportamento, ha cercato il contatto visivo con me.
In genere i gatti evitano il contatto visivo quando sono spaventati o minacciati; quando sono offensivamente aggressivi, lo sguardo rimane fisso.
Un nuovo studio (vedi Merola et al. 2015. Social referencing and cat-human communication. Animal Cognition 18, 639-648) ha scoperto che, proprio come i bambini e i cani che guardano ai genitori e ai proprietari per essere rassicurati di fronte a oggetti o situazioni non familiari, i gatti possono anche prendere spunti comportamentali dai loro umani. Questa capacità comunicativa di analizzare le espressioni facciali e il tono della voce e reagire alle risposte emotive dell’umano come persona di fiducia, è chiamata “riferimento sociale”.
I gatti possono cambiare il loro comportamento in risposta ai messaggi emotivi dei loro proprietari.
I gatti usano le informazioni emotive fornite dai loro proprietari su un oggetto/soggetto nuovo/sconosciuto per orientare il loro comportamento.
Tutto questo ci parla molto del condizionamento che lo stato emotivo dell’umano può produrre sul proprio gatto.
Questo è uno dei motivi per cui ho sviluppato un metodo/approccio insegnato presso il Centro di Cultura Felina®, che tiene conto di questo legame e condizionamento reciproco. Il rapporto umano-gatto è un legame in cui entrano in gioco diverse dimensioni, non solo quella fisica, ma anche psicologica, emotiva e spirituale.