La gerarchia sociale felina

I gatti hanno una gerarchia sociale molto flessibile. Non hanno un gatto “alfa” che regna sovrano, ma la gerarchia del gatto è determinata dalla condivisione del tempo di diverse posizioni delle risorse nel loro ambiente durante il giorno. Proprio per questo i gatti sono più territoriali dei cani.

I gatti in libertà, ovvero quelli ferali (non socializzati con l’essere umano), lottano meno tra loro dei gatti di casa. Infatti, i gatti ferali, se minacciati da un conspecifico, tendono a scappare (avendo a disposizione un ambiente esterno) e non a lottare, ma i gatti indoor sono forzati a vivere condividendo risorse e delimitando il territorio e questo li porta più spesso a doversi confrontare anche fisicamente.

I gatti domestici non hanno sviluppato ancora una soluzione ai problemi territoriali tipici di un contesto domestico, dove lo spazio è limitato e deve essere condiviso da più gatti, molto spesso non familiari.

Nei gatti indoor, infatti, i problemi di rango e di territorio sono strettamente connessi.

Capiamo innanzitutto cosa intendiamo per rango.

Nei guppi felini domestici c’è una gerarchia fluida che viene definita relativa, i ranghi sociali dipendono da particolari situazioni o luoghi/postazioni.

Quindi troviamo una relazione gerarchica, ma questa ha a che fare con il territorio!

Questo perché i gatti non hanno gerarchie dominanti, ma sono una specie prevalentemente solitaria. Questo concetto di società felina è cambiato ed è ormai noto che i gatti possono vivere in grandi gruppi dinamici con una struttura sociale libera fintanto che ci sarà un abbondante approvvigionamento alimentare.

Più nello specifico, nel caso dei felini domestici, questa gerarchia è chiamata gerarchia spazio-temporale e si riferisce al gatto più alto in rango in quel momento e in quel posto (situazione) perché occupa quello spazio in quel preciso momento della giornata. La gerarchia è quindi totalmente diversa da ciò che spesso abbiamo in mente. E’ una gerarchia fluida e flessibile che cambia in continuazione durante la giornata. Non esiste quindi un gatto Alfa e definire un gatto dominante non è propriamente corretto, andrebbe piuttosto definito come altamente territoriale.

Un gatto quindi può essere il più alto in rango la mattina quando, ad esempio, occupa la postazione più alta del tiragraffi, ma nel pomeriggio lo stesso gatto potrebbe lasciare il posto ad un altro che in quel momento diventa il più alto in rango.

Ecco perché i gatti che vanno d’accordo o meglio, che formano un gruppo sociale (N.B. non è detto che un gruppo di gatti sia sociale soltanto perché li facciamo convivere insieme, devono riconoscersi e accettarsi come membri di quel gruppo) condividono le risorse principali anche nello stesso luogo/momento della giornata.

Un gatto più territoriale spende più tempo in una stanza particolare per conto proprio e probabilmente l’unico momento/luogo in cui vedrai condividere uno spazio nello stesso momento con altri gatti è sul letto! Il letto infatti è considerato una zona sicura.

Territoriale per essenza, sociale per esperienza

Il gatto è un cacciatore solitario ed è in grado di vivere senza cercare alcuna relazione sociale. Allo stesso tempo però, sono stati osservati preferenze specifiche per un individuo tra gli altri con comportamenti di “complicità” e legami profondi.

I gatti sono animali territoriali.

La territorialità del gatto non implica che i gatti difendano l’intera area. Al contrario, in alcune parti ben definite delle loro aree, i gatti possono cercare contatti con i conspecifici o meno.

Il potere dell’equilibrio – o dello squilibrio – dell’ambiente è ciò che ci permette di dire che i gatti sono principalmente animali territoriali. Nuovi mobili, traslochi, sono i classici punti di partenza dei disturbi del comportamento nei gatti (ma non nei cani!). Ma se il territorio è gestito correttamente, il gatto resiste molto bene alle modifiche.

In equilibrio in un territorio corretto, i gatti possono esibire altre abilità sociali come rapporti affettuosi con i conspecifici.

La socialità, invece, non è così facile da descrivere a causa della grande varietà individuale. Anche stando alla storia e alla genetica di un gatto, è difficile prevedere in anteprima l’esito di un incontro.

Il conflitto in ambiente domestico diventa comunque più probabile  in presenza di due gatti di uguale comportamento assertivo.

Non dimentichiamo inoltre che è la maturaità sociale, che avviene dai 2 ai 4 anni di vita, che farà emergere il tratto territoriale del gatto. In questo periodo infatti l’istinto territoriale emerge in modo drastico portando il gatto a comportarsi con tipici comportamenti di protezione con la necessità di sicuro il suo territorio, diventando “possessivo” o meglio “competitivo” sulle sue risorse.

Un problema molto comune nelle famiglie con più gatti è infatti la scarsità di posizioni delle risorse. Ciò porta ad un aumento del comportamento territoriale e competitivo con conseguente aggressività da gatto a gatto. Ad esempio, potrebbero esserci 50 giocattoli per gatti, ma si trovano tutti nel soggiorno in un cestino. I gatti devono quindi trovare un accordo per la condivisione del tempo in quella singola posizione del giocattolo. Spesso questo (non essendo un’abilità ben sviluppata nel gatto) si rivela troppo difficile, consentendo a comportamenti aggressivi o prepotenti di emergere. Lo stesso scenario stressante può verificarsi se i gatti hanno solo una posizione d’acqua, di cibo o di eliminazione. Questa unica posizione della risorsa impedisce la strutturazione della gerarchia sociale felina.

Più posizioni hai in tutta la casa per le risorse importanti dei tuoi gatti, più facile sarà strutturare la loro gerarchia sociale che come abbiamo visto è in realtà molto flessibile.

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